Tu, improvvisato Social Media Manager, ti dividi in due categorie.
La prima, meno grave perché il danno lo fai a te stesso, è quella dell’IMPRENDITORE TUTTOLOGO.
Tu sei il numero uno nel tuo campo, hai fatto tutto da solo, non hai bisogno di nessun altro se non del commercialista e degli impiegati per la manovalanza.
Tutto il resto, la fase creativa e di marketing è roba tua, pagare uno “per chattare su Facebook” non ti passa neppure per l’anticamera del cervello. E allora ti fai la pagina, metti foto dal dubbio gusto, metti mi piace ai tuoi stessi post, magari scritti tutti in maiuscolo, il cui contenuto si limita ad evidenziare quante cose belle vendi e quanta fuffa vendono gli altri. Oppure ogni tanto metti una foto di un tramonto, di un paesaggio o cose simili, romantiche, e aggiungi sotto la frase “il tramonto è bello, ma seduto sui miei pezzi sanitari ancora di più”. Spammi i tuoi water ovunque, tutti i gruppi e le pagine imparano ad odiarti ed evitarti…ma tu sei contento, perché sei il Social Media Manager di te stesso. E meno male, aggiungiamo noi.
L’altra categoria è quella più grave, quella fintamente professionale: il ROMPISCATOLE SOCIAL, detto anche “taggatore folle”.
Lui non crea contenuto adatto alle tue esigenze, no. Lui opera alla stessa maniera sia che vendi water, come prima, sia che tu possieda la prima pizzeria della città. Scrive che i tuoi water sono il top, la tua pizza il top, tagga ignari cristiani (musulmani, indù, buddisti, atei, ecc) disturbandoli a morte e così è convinto di avere migliorato la tua immagine, non sapendo che il pensiero preminente è “ah questo è il locale pubblicizzato da quel rompiscatole, me la farò alla larga”. Al contrario del personaggio precedente, costui fa danno triplo: agli imprenditori che malauguratamente si sono fidati di lui, ai suoi amici e ai membri di gruppi e pagine che infesta e ai suoi “colleghi”, quelli seri e professionali, che per fare un post decente impiegano tempo e preparazione, per documentarsi e trovare informazioni interessanti, immagini accattivanti o video divertenti senza essere volgari. Senza contare che spesso si accontenta di un tozzo di pane, a fronte del giusto compenso dovuto a chi questo lavoro lo fa per bene.