Sono ormai mesi che, anche da queste pagine, avvertiamo imprese e cittadini che la svolta del GDPR avrebbe presto cominciato a mietere vittime anche illustri e adesso i risultati sembrano essere arrivati.
La notizia che ha inaugurato il 2023 riguarda la Commissione Europea che ha prima indagato Meta Platforms Ireland Limited e poi deciso di multarla per 210 milioni di euro per violazioni al Gdpr relative al servizio Facebook e di 180 milioni per il servizio Instagram, con l’azienda che è chiamata ora a rendere conformi le operazioni di trattamento dati entro un periodo di tre mesi.
Il significato di questi provvedimenti è ormai chiaro: la pacchia è finita, nessuno può ormai permettersi di ignorare o peggio violare le disposizioni del GDPR, pena multe pesantissime.
Ma il discorso non vale soltanto per le multinazionali o per le super aziende, vale per tutti: perché se Meta può pagare una multa da 390 milioni, un piccolo imprenditore o un professionista potrebbe trovarsi in difficoltà con una da 2 o 3 mila euro, ricevuta per la solita superficialità con la quale si tratta l’argomento.
Le multe previste dal GDPR possono arrivare fino al 4% del fatturato annuo globale di un’azienda o a 20 milioni di euro, a seconda di quale sia il valore più alto. L’entità delle multe è generalmente determinata dalla natura, dalla gravità e dalla durata della violazione.
“Meta dovrà sicuramente rivedere il suo modello di business e la relativa base legale usata per la pubblicità – dichiara Vincenzo Mosca, DPO specializzato che abbiamo imparato a conoscere proprio qui – e nessuno oggi può più permettersi di ignorare il GDPR.“.
Come sempre, per qualunque informazione sull’argomento e per evitare che anche la vostra azienda cada sotto i colpi di mannaia del GDPR potete contattarci senza impegno a questo link.