Era uno degli argomenti più gettonati soprattutto nei primi giorni di scuola, il classico tema “parla della tua famiglia”. Ma una simile traccia, nell’era del GDPR, sarebbe ancora ammissibile?
La risposta è “ni”. Secondo quanto riportato sul Vademecum del Garante infatti, l’insegnante che assegna ai propri alunni la scrittura di temi riguardanti il loro mondo personale o familiare in classe non viola la privacy. Tuttavia, quando gli elaborati vengono letti in classe, soprattutto se trattano argomenti delicati, spetta all’insegnante trovare il giusto equilibrio tra esigenze didattiche e protezione dei dati personali, facendo affidamento sulla propria sensibilità.
Sarebbe giusta norma quindi assegnare il tema, ma provvedere a correggerlo in privato, per poi rivederlo di volta in volta soltanto con gli alunni interessati.
Anche il contesto è importante, perché se l’insegnate sa di trovarsi in una scuola di un quartiere “difficile”, magari con parecchi problemi familiari, dovrà agire in modo responsabile e cauteloso nell’affrontare tali tematiche. È consigliabile valutare attentamente l’opportunità di richiedere temi che riguardino la sfera personale o familiare degli alunni, considerando l’età, la sensibilità e la maturità degli stessi. Inoltre, è importante creare un ambiente sicuro e rispettoso in classe, in cui gli alunni si sentano liberi di esprimersi senza timori o preoccupazioni riguardo alla privacy.
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